Scheda n. 421

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1740

Titolo

Parole dell’Emo Pamphilj Musica del S. Cesarini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Cesarini, Carlo Francesco (c1665- dopo il 2.9.1741)
autore del testo per musica: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)

Fa parte di

Redazione

[Roma : copia, 1700-1740]

Descrizione fisica

1 partitura (14 c.: 53r-66v) ; 205x270 mm

Note

Tit. dall’intitolazione a c. 53r; per il testo poetico cfr. I-Rvat, ms vat. lat. 10206; cartulazione coeva: 51-64; è probabile che la "canzona" che precede questa composizione (v. scheda 420) sia l’introduzione strumentale alla cantata stessa (v. Bibliografia); la cantata è composta da 3 fascicoli di 4 c. più un bifoglio, numerati ad eccezione dei primi due da mano coeva (in alto a sinistra a c. 61r è scritto "3", a c. 65r "4").

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, O dell’Adria Reina
%C-1@c 4-8''EE4C8DE/4.E8'B-6BE8B6B''C/8DD
2.1: (aria, la minore, c)
S, Era l’ora che l’aurora
3.1: (recitativo, c)
S, Movea quel crine il vento
4.1: (aria, do maggiore, c/)
S, So che già mai
5.1: (recitativo, c)
S, Se preme il pellegrino
6.1: (aria, la minore, 12/8)
S, Fuggite Amanti

Trascrizione del testo poetico

O dell’Adria Reina
O del fasto Latino inclita figlia,
Posi con meraviglia
Nella tua reggia il piede e in un momento
Trovai nell’acque il foco
E nacque per diletto il mio tormento.

Era l’ora che l’aurora
Desta il sole da quel fiume
Che l’arene ha sparse d’or.
In quell’ora io non so
Se donna o Dea
Disciogliea d’aureo crine
Il bel tesor.

Movea quel crine il vento
E il nuovo sol non so se lui porgea
Luce o pur la prendea.

So che già mai
Più vaghi rai
Il sol dal Gange
Non discoprì
E so che ancora
Quest’alma piange
Per quell’aurora
D’infausto dì.

Se preme il pellegrino
Lido più non veduto
Altri la via gli addita, altri l’accoglie.
Amor non fa così:
Accoglie è vero un pellegrino e ride;
La via gli addita e per la via l’uccide.
Nacque amor di Cocito
Nell’infocato lito:
Vano fasto gli diede
Nel primo latte il fiele,
Onde fanciullo ancora egli è crudele,
L’ardir gli diè, le piume,
L’inganno, gli bendò la mente e il guardo
Perché egli fosse alla raggione avverso
Et ebbe il nome asperso
E il volto di dolcezza
Che ferir non si può senza bellezza.

Fuggite amanti
Si dolci incanti.
Fuggite amore
Che il traditore
Vi tradirà!
E giovinetto
Ma ben sagace
Mostra il diletto
Promette pace
Ma non la dà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2248.7

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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