Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Mesto lasso e ramingo
Sembro scoglio
Peno piango e sospiro
Pietà languente imploro
Da me che preendete
Mio perfido fato
Trascrizione del testo poetico
Mesto lasso e ramingo
Quasi un’ombra vagante
Seguendo del destin l’empio tenore
Taciturno e solingo
Sospesi il passo errante
Di questo scoglio alpestre al muto errore
Ma che prò che mi vale
Di questa rupe il solitario speco
Se porto sempre meco
Il tiranno vigor d’ira fatale
Anzi spietato il ciel
Mentre conforto anelo a danno mio
Tutti gli sdegni aduna
Di barbaro vigor d’empia fortuna.
Sembro scoglio in questo scoglio
Insassito dal tormento
Ma capace di dolor
È il mio fato tutto orgoglio
È di scoglio al mio lamento
Ma costante nel rigor.
Penso piango e sospiro
Tremante afflitto e roco
Al rauco sussurar di venti e d’onde
Le stelle il cielo invoco
E dall’etereo giro
Ogn’astro mi risponde
Con lingua d’acutissime saette
D’atro veleno infette
E invece di ristoro al cor mi sento
Più pene più ferite più tormenti.
Pietà languente imploro
E desta irato il fato
Più dure le sventure a tormentarmi.
Ogn’or penando io moro
E vibra il ciel crudel
Gli strati più letali a saettarmi.
Da me che pretendete
Rio destin crudo fato iniqua sorte
Se morto mi volete
Trovate voi la più penosa morte
Ma vivendo morire
Da tiranno martire ogn’or percosso
Sorte fato destino ahi che non posso.
Mio perfido fato
Mia stella rubella
Di me che sarà
Destino spietato
Fierissima sorte
O morte o pietà.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo 34.6.27
collocazione cantate 251.1
Scheda a cura di Marica Campisano