Scheda n. 6379

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1710-1740

Titolo

Cantata del Sig. Fran:co Magini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Magini, Francesco

Redazione

S.l., copia, 1710-1740

Descrizione fisica

1 partitura ; 200x275 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

La cantata è in buone condizioni, nonostante evidenti segni di umidità l’intera partitura è ancora ben leggibile. Nella prima pagina in basso a destra è riportato a matita un numero: 3886.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, )
Fillide ancor vaneggio e pur
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2.1: (aria, si minore, )
Ma non chieggi bell'idolo mio quell'amore
%C-1$xFC@c2.-'8B''F/''D6C'B{''GE}'A''E{''FE}8F8-6G6F/{''ED}C
3.1: (recitativo, )
S, Già tua beltade amai
%C-1$xFC@c''8E'6B''C8DC4C8-C
4.1: (aria, )
Nacque in sen per te mia bella un ardor
%C-1$xFC@c4-2-''8C''F/xEFCFxEFCFD

Trascrizione del testo poetico

Fillide ancor vaneggio
E pure ohimè m’avveggio,
Che li chiederti pietade
E’ forse crudeltade:

Invida iniqua stella
D’altri ti vede Ancella
Ed io pur sono lasso
In egual sciagura e in egual sorte
E il laccio durerà fino alla morte

Ma non chieggio bell’idolo mio
Quell’amore che tuo non è più
Come io t’amo sol amami tu
E ogni pena già pongo in oblio

Già tua belate amai
Ed a fuggenti rai
De tuoi begli occhi arsi un tempo e gelai

Mi piacque il riso el canto
El parlar saggio e piano
E l’andar più che umano

Ma poiché ingiusto impero
Mi fè di tanto bene
E di te privo tosto cangiai pensiero
Ma non cangiando amore e in sen mi nacque
Un più gentile ardore

Nacque in sen per te mia bella
Un ardor più che mortale
Fuori di tema e fuor d’affanno
S’armi pur sorte rubella
Contro lui fatto immortale
nulla può tempo o d’inganno

Altri poi ch’hebbe il cielo
Più benigno e cortese
Goda di quel che solo appar di furore
E al tramontar d’un dì perde il suo fiore
Io perciò non l’invidio o punto o poco
Se la parte migliore
Intera tu riserbi al mio bel foco

Dolce ristoro del mio martoro
Bella mercede della mia fede
Se mi consoli un dì
E che poss’io caro ben mio
Di più bramare di più sperare
Se m’amerai così

Così pietà ti chieggio
E tal si debbe all’alta fiamma mia
Che s’avvivò tra le sventure e crebbe.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Mc - Milano - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi"
fondo Noseda
collocazione I.328.2

Scheda a cura di Claudia Ferrari
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