Scheda n. 6190

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1690

Titolo

Chi batte al mio core / [di Carlo Grossi]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Grossi, Carlo (1634-1688)
autore del testo per musica: Melosio, Francesco (1609-1670)

Fa parte di

(n. 3312/12)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 74-80v

Note

Nome dell’Aut. ne La Cetra d’Apollo di Carlo Grossi, Venezia 1673. Cfr. testo poetico di Francesco Melosio, Poesie, e prose di Francesco Melosio da Città della Pieue corrette, accresciute, & consacrate [...]. - Venetia : per li h.h.i di Francesco Baba, 1673, pp. 155-157.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Chiarelli 1987: n.576, p.137-8
Lodi 1923: p.164
Sirch 1999: p. 97-106

Descrizione analitica

1.1: Presto(aria, sol minore, 6/4)
S, Chi batte al mio core
%C-1$bB@6/4 ''2.-4-4-8-8D/'4B''4CD'4GG''8G/4EE
2.1: (recitativo, c)
S, Maledetta fortuna
3.1: Spiritoso(aria, sol maggiore, c)
S, Correte pensieri
4.1: (recitativo, c)
S, Ditegli che seguace
5.1: Presto(arioso, 3)
S, O questa si
6.1: (recitativo, c)
S, Dunque'entrar nel mio cor
7.1: Largo(aria, mi minore, 3)
S, Occhi mesti e piangenti
8.1: Allegro(arioso, c)
S, So ben io che fuggira
9.1: Adagio(arioso, 3 e C)
S, Occhi v'aprite appena
10.1: (aria, do maggiore, c)
S, Al celeste armato nume
11.1: (arioso, c)
S, Ma s'al cor non torni piu
12.1: (recitativo, c)
S, In si grave periglio

Trascrizione del testo poetico

Chi batte al mio core
Chi batte chi è
L’occhiuto sospetto
Ch’in guardia vi sta
Mi dice l’aspetto
Mi par la beltà.

Maledetta fortuna
E che uuole da me quest’importuna?

Correte pensieri
Veloci col piè
Ciascuno gli dica
[Ciascuno gli dica]
Che l’alma non c’è.

Ditegli che segguace
D’una speme falace,
E già lunga stagion che va girando
Che ben deve tornar ma il ciel sa quando.

Ma con maggior prestezza
La fastosa bellezza
Replica i colpi e menzogner m’appella

O questa sì ch’è bella.

Dunque entrar nel mio cor contro mia voglia
Temeraria si crede,
E già fermato in su la soglia il piède
Pensa di farmi un ostinato assedio
E che si ch’io un rimedio.

Occhi mesti, e piangenti
Cari specchi de l’alma
E sinistre [sic]del core
Apritevi sù su
E lagrimoso umore
Adosso a l’empia grandinate in giù.

So ben io che fuggirà
Ogni picciolo disprezzo
Fa sparire la beltà.

Si mal cauto consiglio
Ohimè qual furia al mio pensier dettò.

Occhi v’aprite appena
Che la bellezza entrò
Entrò superba e fiera,
E per mio duol maggiore
Entrò con essa amore.

Al celeste armato nume
Il mio cor che d’alma è privo
Semi vivo
Far contrasto invan presume

Ogni cura più gradita
Ei dal sen già mi discaccia,
E mi minaccia
Se mai l’alma trovarà
Che farà
Del suo schern’aspra vendetta

Non tornar alma mia ch’amor t’aspetta.
Dietr’a speme lusinghiera
Gir vagando senza pro,
E gran male ma però
Peggio fia se prigioniera
Dentr’a un cor sarai ristretta.

Non tornar alma mia ch’amor t’aspetta.

Ma s’al cor non torni più
Come viver poss’io [sic]
E s’al cor non torni oh dio
Come viver potrai tu?

In sì grave periglio
Di bellezza ed amore
Chi per pietà mi porgerà consiglio
Io tremante, e confuso
Più scampo alcun per l’alma mia non veggio
Se torna è male, e se non torna è peggio.

Risorse online

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MOe - Modena - Biblioteca Estense e Universitaria
collocazione Mus.F.1533.12

Scheda a cura di Licia Sirch
Ultima modifica: