Scheda n. 131

Giacea presso alle sponde
D’ameno ruscelletto
Pastorella gentile
Che col volto divino
Sembrava in mezzo al verno un vasto Aprile
E mentre al mormorio
Del cristallino rio
Senza tema di fiera
Scherzava il fido armento
Tolto dal fianco il timpano veloce
Sciolse al canto così la bella voce.

Pecorelle tenerelle
Che scorrete il prato e ‘l colle
Per trovare l’erbetta molle
Il mio ben dite dov’è.
Se mi dite alla capanna
Più s’affanna l’alma mia
Pien di dubi e gelosia
Ch’il desia sempre con se.
So che fide mi siete
Dilette pecorelle
E nel temprar le pene ch’ho nel seno
Rispondete
Con il vostro belar ch’ei mi vuole bene
E pur ahi dal mio sole
Se sto lungi un momento
Provo dolor si forte
Che mille volte in quel momento ho morte.
Prato ameno verdi sponde
Dite voi dove s’asconde
Il mio bene il mio tesor
Ninfe belle s’il sapete
Nol celate ma rendete
La sua pace a questo cor.