Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Paginazione dalla parte di Cembalo.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Care del viver mio
Fa delizia ogni tuo stento
Accennatemi o Cieli
Son già reso con piaghe di sangue
Stigmate preciose
Se di te mio ben mio Dio
Trascrizione del testo poetico
Care del viver mio
Solitudini amate
In voi respiro aude di dolce pace,
Avido di dolore
Cerca martiri e non li trova il core;
Io riposo fra sonni
Ose pure vegliando ancor son desto
Io son fuori del mondo o il Cielo è questo?
Fa delizia ogni tuo stento
Un che vive per patire
Né conosce il suo tormento
Chi per uso il sà soffrire.
Fa delizia ogni tuo stenso
Un che vive per patire.
Accennatemi o Cieli
Un recinto che sia
Di quest’orrida selva
Men dolce e men gradito
Ov’io possa sentir la pena mia,
Sembra un antro romito
Troppo soave albergo a’ miei riposi
Spiran troppo amorosi
I gelidi aquiloni e par ch’alverna
A lumi miei presenti
Una reggia di gioie e non di stenti.
Son già reso con piaghe di sangue
Un imago del mio Redentor
Ei trafitto fra pene sen langue,
Io languisco di gioia e d’amor.
Son già reso con piaghe di sangue
Un imago del mio Redentor.
Stigmate preciose
Gemme della mia man, fregi del seno,
Fate ch’io possa almeno
Se pur uman potere a soffrir vale
Essere nelle mie pene a Cristo eguale.
Questo c’hio porto impresso,
Carattere divino,
Orna con troppo onor salma terrena
E con prodigio inusitato e raro
Pria ch’io lo merti ad ottenerlo imparo.
Se di te mio ben, mio Dio,
Un’effige è la mia vita
Cresci gloria al sangue mio
Col dolor della ferita.
Se di te mio ben, mio Dio,
Un’effige è la mia vita.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione V.53.4
Scheda a cura di Giulia Giovani