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Legami a persone
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Udite il mio consiglio
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Innocente rassembra
Non gli scherzate intorno
A vederla sovente
Non esce un guardo mai
Volea più dir ma tacque
Non fu già
Trascrizione del testo poetico
Udite il mio consiglio
Insesperti d’amor pastori udite
Se incontraste giammai
Qui dove suole
Guidar l’errante greggia
Dal colle al piano o dalla selva al fonte
Piccola pastorella
Di membra agili e pronte
D’atti languidi e schivi
Ch’ha nero ciglio in bianco volto
E fregia della guancia
Il pallor labro vermiglio
Fuggite ah si fuggite
quei suoi furtivi sguardi
E quella sua semplicità mentite.
Innocente rassembra e pur niun’altra
E’al par di lei cruda fallace e scaltra.
Non gli scherzate intorno
Ch’il cor v’accenderà
E in chiederle pietà
Del concepito ardore
Dirà che nel suo cuore
Stilla d’amor non ha.
A vederla sovente
Non curante e negletta
Abbasar gl’occhi in sua maniera onesta
E par vergognosetta
Piegar sul collo la leggiadra testa
E ognor pargoleggiar quando favella
Ogn’un diria che semplicetta è quella
Semplice è ben ch’il crede.
Poiché qualor si vede
Semplice più più di far preda è vaga
E per ogni suo vezzo apre una piaga.
Non esce un guardo mai
Da quelli arcieri rai
Che non saetti un cor
Al cor che vien colpito
Si sente già ferito
Che non lo crede ancor.
Volea più dir ma tacque
Il misero Fileno e quel che trasse
doloroso sospir fuori del petto
Non fu già per amor
Non fu già per dispetto.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.2.14.13
Scheda a cura di Miriam Loro