Scheda n. 12919

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1703-1705

Titolo

L'Incendio di Roma per Nerone. Del Sig.re All:dro Stradella [Sopra un eccelsa torre]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Stradella, Alessandro (1639-1682)
curatore: Fede, Innocenzo (1661?-1732?)
possessore: Stuart, Giacomo III (1688-1766)

Fa parte di

(n. 12873/29)

Redazione

Copia del Copista 11 (cfr. bibliografia)

Descrizione fisica

p. 120-138

Note

Per l'attribuzione della copia al Copista 11 cfr. bibliografia

Titolo uniforme

Sopra un eccelsa Torre. Cantata, L'incendio di Roma per Nerone

Organico

Basso e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
Sopra un eccelsa torre
2.1: Aria(aria, fa maggiore, C)
Claudio rida e Roma bruci
3.1: Rec.vo(recitativo, C)
Ardi Troia Latina
4.1: Rec:vo(recitativo, C)
Voi che in soglio di pace
5.1: (aria, fa maggiore, 3/2)
Chi desia di salde tempre
6.1: (recitativo, C)
Giove e solo al governo
7.1: (recitativo, C)
Sì, sì, viva Nerone
8.1: (aria, sol minore, C)
La mia ragio di stato
9.1: (recitativo, C)
Vo tributo di pianto
10.1: (recitativo, C)
Con sì barbari accenti
11.1: (aria, fa maggiore, 3/2)
Ma nel banco d'Astrea

Trascrizione del testo poetico

Sopra un eccelsa torre,
Cui le nubi del cielo eran confine
Delle mura latine,
L'incendio a rimirar sedea Nerone
E del Troiano scempio,
Rileggendo l'esempio,
Struggea quel cor di pietra
Di sangue sitibondo.
La Regina del mondo,
a sum di cetra,
A' le fiamme, a le strida
Parea Roma l'inferno.
Pluto, Nerone
Ed Acheronte il tebro
Sol di gioia tutto ebro
A' le lagrime altrui Claudio ridea
E con superbo scerno,
Multiplicando ai miseri affanno
Queste voci spargea l'empio tiranno:

Claudio rida e Roma abbruci.

Ardi, Troia latina,
Face di miei trionfi.
Corran superbi e gonfi
A' sfidar la marina delle fiamme di torrenti
Ed in pochi momenti
I Colossi, i trofei di cento lustri
cadono a cenni miei disfatti ad assi
Che non puote mostrarsi spettacolo più bello.
A' tiranni che luci,
Claudio rida e Roma abbruci!

Voi che in soglio di pace ad alati sedete,
Voi che disciolgo altero di plebe
Contumace l'insidie non credete
E, per soverchia facilità d'impero
Le Corone avvilite in Catedra di foco,
Io leggo tirannia. Prencipi udite

Chi desia di salde tempre
Fabricar l'usbergo a Troni:
S'armi d'ira e mai perdoni,
Creda poco e finga sempre.
Ferri veleni e lacci
Traggono i rei di vita, i Re d'impacci.

Giove e solo al'governo
A lui cede ogni stella,
Il suo volere è legge,
Punisce e non corregge
E se tal hor favella
Altra lingua non ha che tuoni e lampi.
Claudio rida e Roma avvampi.

Sì, sì, viva Nerone
E per maggior suo vanto
Ogni legge calpesti.
Copra di Regio manto
Le rapine e gl'incensti,
Brittanico s'uccida,
Ottava s'avvaleni,
Il Maëstro si sveni, mora
Pompeo siada ferine squadre trucidata,
La Madre gema, il Latio arda:
Roma ingombra il tutto foco,
Sangue, furor, spavento e luto.

La mia ragion di stato
E la forza e l'inganno
Che s'io nacqui privato
Sapro' morir tiranno.

Vo tributo di pianto,
Incenso di sospiri
E chi m'odia rimiri
Pria della note, mia la propria sera.
Claudio rida e'l' mondo pera.

Con sì barbari accenti
Della tragedia sua ben presago
L'empio mostro fremea,

Ma nel banco d'Astrea
debito non si fa che non si paghi

Paese

Francia

Lingua

Italiano

Segnatura

F-Pn - Paris - Bibliothèque Nationale de France
collocazione H 659(VI).29

Scheda a cura di Matteo Giannelli
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